Il metodo “One of you” consente di realizzare degli scatti spontanei grazie al fatto di non essere percepito come “intruso” nel vostro ambiente, tra i vostri familiari e amici. Indubbiamente fotografo e videografo sono presenti sulla scena, ma un atteggiamento non invadente con la giusta comunicazione sono fondamentali per farvi sentire liberi e non creare comportamenti artificiali. Solo se strettamente necessario, si interviene per evitare situazioni problematiche o ritardi. In tutto questo “lasciarvi fare”, l’impegno è quello di ottenere immagini belle ed emotivamente intense, come si può vedere nelle gallerie fotografiche.
Come ho creato questo metodo? Ho studiato sociologia e il metodo “One of you” prende forma da quella che in antropologia viene chiamata Osservazione partecipante. Si tratta di una tecnica di ricerca etnografica incentrata sulla prolungata permanenza e partecipazione alle attività del gruppo sociale studiato da parte del ricercatore. Questa immedesimazione porta le persone a percepire il ricercatore come “uno di loro” e quindi a comportarsi spontaneamente.
Spesso però il fotografo agisce per tutto il tempo come direttore d’orchestra o come regista montando luci, spostando mobili, “sequestrando” gli sposi. Il mio metodo “One of you” è ben lontano da tutto questo.